Insieme sistematico di opere comportanti modifiche parziali o totali dell’organismo edilizio
Nel TUE appare una dizione generica che riguarda tutti i vincoli del Codice dei Beni culturali.
La norma fu introdotta con L. 10/77 per finalità di giustizia sociale
Nei cantieri spesso è necessario apportare modifiche in corso d'opera per variate esigenze e imprevisti.
Conferire valore retroattivo ad un provvedimento transitorio e di natura straordinaria equivale a condonare.
Il confine tra queste due categorie passa dalla differenza rinnovatrice e conservativa tra essi
Notevoli altezze interne degli immobili invogliano la costruzione di soppalchi praticabili ad uso residenziale e produttivo
Col Decreto del Fare gli interventi di ripristino degli edifici crollati entrano nella ristrutturazione edilizia
Esistono due versioni diverse di Segnalazione Certificata Inizio Attività, una per l'edilizia minore, l'altra per interventi sostanziali specificatamente previsti
La ristrutturazione ricostruttiva può avere invarianze tali da non comportare aumento di carico urbanistico
Esiste una specifica ipotesi di abuso edilizio per gli interventi rilevanti sul patrimonio esistente
Si tratta della procedura di trasformazione edilizia del patrimonio esistente più frequente, più difficile e di maggior impatto.
Hanno rispettivamente scopi di conservazione e trasformazione dell'organismo edilizio
L'ordinamento nazionale prevede uno specifico vincolo di volume nelle ristrutturazioni edilizie
Il diritto a mantenere distanze inferiori è legato al mantenimento dei manufatti, e alle modalità di demolizione e sostituzione
Le famigerate ristrutturazioni fattibili con semplice comunicazione inizio lavori non possono modificare l'originaria destinazione d'uso
La destinazione d'uso e' un elemento che qualifica la connotazione del bene immobile e risponde a precisi scopi di interesse pubblico, di pianificazione o di attuazione
Circolano notizie contrastanti sulla necessità di autorizzazione per la tettoia, facciamo chiarezza con un quadro sintetico
Gli ambiti urbani di centro storico hanno un diverso trattamento rispetto alle altre zone quando si tratta di titoli abilitativi
La nuova costruzione presuppone una trasformazione del territorio, mentre la ristrutturazione è caratterizzata dalla preesistenza di un manufatto
Da anni c'è difficoltà a distinguere gli interventi di ristrutturazione edilizia dalla nuova edificazione in base alla volumetria e sagoma preesistente.
L'ambito di pertinenzialità è definito dal Testo Unico in base alla volumetria dell'edificio principale
Si tratta di una diffusa categoria di intervento edilizio sugli immobili che può trovare contrasto con gli strumenti urbanistici comunali
Per qualificare una ristrutturazione soggetta a regime semplificato della SCIA occorre l'accertare la preesistente consistenza dell'immobile
Nella manutenzione straordinaria non sono menzionate le modifiche di prospetto, anche se vi rientrano perfino le opere di frazionamento non comportanti modifiche volumetriche e di destinazione d'uso.
Per la Cassazione la realizzazione di una veranda non costituisce pertinenza nè intervento edilizio minore
Ricostruire un volume edilizio crollato può comportare difficoltà nel reperire il suo stato legittimo derivante da titoli o da precise epoche di realizzazione.
Termini spesso scambiati e confusi tra loro, il Consiglio di Stato fornisce definizioni ben distinte
Nella nozione di nuova costruzione ex articolo 41-sexies L. 1150/42 rientrano gli interventi di ristrutturazione comportanti aumento di carico urbanistico
Negli interventi sul patrimonio edilizio esistente l'aspetto delle altezze interne emerge continuamente, sintetizziamolo nel vademecum di questo aspetto igienico-sanitario.
Con l'approvazione della L.R. 65/2014 la Regione Toscana ha differenziato distintamente la ristrutturazione in due categorie edilizie
La categoria d'intervento ormai si suddivide tra quelle ricostruttive e quelle conservative, e occorre tenerne conto nelle distanze legali come nuove costruzioni