La concessione rilasciata in sanatoria estingue i reati contravvenzionali urbanistici ma non i reati paesaggistici, soggetti a disciplina difforme e differenziata
In Gazzetta Ufficiale n. 68 del 22 marzo 2017 il DPR 31/2017 sul Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata.
Decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31- Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata. G.U. n. 68 del 22-3-2017
Si tratta del Regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata, già approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 gennaio 2017.
Decreto recante il regolamento relativo all'individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata
La sanatoria rilasciata a seguito di accertamento di conformità ex art. 36 estingue i reati contravvenzionali previsti dalle norme urbanistiche vigenti, ma non i reati paesaggistici
Neppure le regioni a statuto speciale hanno competenza esclusiva in materia della tutela del paesaggio, e hanno solo facoltà di adeguare le proprie norme alle disposizioni statali.
Per l'apposizione del vincolo paesaggistico di notevole interesse pubblico su una zona è sufficiente la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale
Il mancato rispetto del termine, previsto dall’art. 167, comma 5, d.lgs 42 del 2004 per il rilascio del parere, non matura alcuna decadenza del potere della Soprintendenza.
Il Ministero dei Beni culturali ha facoltà di prescrivere distanze, misure e altre norme dirette ad evitare che per i beni immobili culturali sia pregiudicata l’integrità delle condizioni al contorno
La normativa applicabile all'istanza del rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, in sanatoria o meno, è quella vigente al momento del rilascio e non quella vigente al momento della domanda, ancorché assai pregressa.
le variazioni essenziali, pur avendo una migliore connotazione della generica "totale difformità", sono considerate un campo intermedio tra parziali difformità e totali difformità.
La legge 308/2004 non va intesa come un condono in senso stretto, piuttosto apriva i termini per avviare una complicata procedura di accertamento della compatibilità paesaggistica
Se la difformità non può essere sanabile sul piano vincolistico diventa inapplicabile la sanzione pecuniaria sostitutiva della demolizione pregiudicante la parte eseguita in conformità.
La Consulta con sentenza n. 56/2016 ha giudicato incostituzionale una parte dell'art. 181 del D. Lgs. 42/2004 (Codice Beni Culturali) relativa alle opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa.
Troppe regole e troppa rigidezza hanno portato all'attuale scacco matto urbanistico che va risolto prima possibile pena l'impasse. Ho l'impressione che la materia urbanistica italiana sia stata spesso strutturata e improvvisata senza un chiaro indirizzo strategico e lungimirante.
In materia di tutela del paesaggio l'ordine di ripristino dello stato dei luoghi può essere emesso solo con condanna definitiva. In caso di dichiarazione di estinzione del reato di abuso edilizio in zona vincolata, anche se è stato emesso l'ordinanza di ripristino, questa deve essere revocata dal giudice in quanto sanzione amministrativa ablatoria.