Decorso il termine decennale del piano attuativo potrebbe configurarsi ultrattività delle prescrizioni residuali
Anch’essa offre due versioni dopo il Decreto ‘Scia 2’, distinte sulle opere strutturali.
La definizione di manutenzione straordinaria è fondata su presupposto di preesistenza e rinnovamento della stessa.
E’ una categoria di intervento coniata con la L. 457/78 e che è pervenuta quasi intatta fino ai giorni nostri nel Testo Unico per l’edilizia D.P.R. 380/01.
Una modifica consistente è stata apporta col celebre Decreto ‘Sblocca Italia’, confermata con conversione in legge 164/2014, grazie al quale nella manutenzione straordinaria fu inserita e ricompresa la possibilità di effettuare frazionamenti o accorpamenti delle unità immobiliari.
La condizione essenziale in tutti i casi, è quella di non comportare mutamento di destinazione d’uso, modifiche volumetriche e variazioni del carico urbanistico.
Ho pensato di fare un dovuto approfondimento su una categoria di intervento assai diffusa e applicata nell’edilizia, distinguendo le ipotesi in cui sia soggetta a Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA) e Segnalazione Certificata Inizio Attività (SCIA), quest’ultime spiegate in altri due distinti video sul canale YouTube.
Vuoi essere avvisato sui prossimi video? Iscriviti sul mio canale YouTube.
Tutti i diritti sono riservati – all rights reserved
CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
CONTATTI E CONSULENZE
Articoli recenti
- Piano attuativo scaduto, tra Zona bianca e mantenimento indici generali del PRG
- Edificio ultimato quando possiede requisiti di Agibilità o Abitabilità
- Padel, realizzazione campo o conversione tennis è nuova costruzione col Permesso
- Preliminare di vendita, con abuso edilizio insanabile scatta risoluzione
- Tettoie normali o leggere: permessi e categoria di costruzione
- Conformità catastale e nullità (formale) nella compravendita