
Il Decreto Semplificazioni favorisce il mantenimento di sagoma, sedime e distanze di edifici costruiti prima del D.M. 1444/68
Una bella modifica al D.P.R. 380/01 è stata apportata dal D.L. 76/2020, che dovrà essere convertito in legge a settembre p.v.
Con l’articolo 10 del Decreto Semplificazioni vengono sostituite e modificati diversi punti del T.U.E., tra cui il comma 1-ter dell’articolo 2-bis; effettivamente esso non aveva una stesura tale da consentire la demolizione e ricostruzione mantenendone le distanze, lo avevo criticato a suo tempo con un post.
Inizialmente è stato un tentativo di superare l’applicazione rigida del D.M. 1444/68, che impone il rispetto delle distanze minime tra costruzioni.
In questa nuova stagione di rigenerazione urbana si è reso necessario facilitare gli interventi di demolizione e ricostruzione, e tra i diversi ostacoli spesso emergono le distanze legali. Si aprono quindi due possibili scenari:
- rispettare le nuove distanze tra costruzioni, più severe e sopravvenute col D.M. 1444/68 (e anche strumenti urbanistici/PRG comunali) ?
- mantenere quelle distanze legittimate molti decenni fa da titoli abilitativi (oppure realizzate in epoca e zone ove non era necessaria la licenza edilizia)
Con l’entrata in vigore del Decreto interministeriale n. 1444/68 sono subentrate nuove regole di pianificazione urbanistica dei Comuni. La più conosciuta è la distanza minima di 10 tra costruzioni, che di fatto ha precluso molti intervento di ricostruzione “fedele” in situ, cioè mantenendo la stessa sagoma e posizione nel lotto.
Il D.L. 32/2019 “Sblocca Cantieri” non ha risolto il problema introducendo nel TUE il comma 1-ter nell’art. 2-bis, infatti è stato pure oggetto di contestazione nella sentenza della Corte Costituzionale per il Piano Casa Puglia.
INDICE
- Demolizione e ricostruzione con stessa distanza (inferiore)
- Aumento volumetrico su edificio costretto a mantenere sagoma e sedime preesistente: come farli
- in centro storico (e zone storiche), invece cosa accade?
- Tutti gli articoli sulle distanze tra costruzioni
Adesso è possibile la demolizione e ricostruzione mantenendo le distanze preesistenti
Finalmente sarà possibile evitare quegli interventi che “fingono” di mantenere edifici e pareti marce a distanze preesistenti, onde evitare arretramenti o impossibilità di ricostruire.
Spesso ho visto ricorrere a pareti puntellate o addirittura “mozziconi” veri e propri, pensando di giustificare o legittimare il mantenimento di sagoma.
Era una farse che (finalmente) è finita, e doveva finire in nome dell’efficienza strutturale ed energetica degli edifici.
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