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Dimostrare l’esistenza delle costruzioni può diventare complesso per scarsità di elementi e documenti probanti

Esiste un patrimonio immobiliare “risalente”, cioè realizzato in epoca anteriore al 1° Settembre 1967, cioè prima dell’entrata in vigore Legge “ponte” n. 765/67.
Buona parte di questo patrimonio edilizio è stato cioè realizzato in epoca e zone in cui non c’era obbligo di titolo abilitativo (licenza edilizia).
La normativa ha introdotto e ripreso questo concetto nella definizione di Stato Legittimo nell’art. 9-bis c.1-bis del D.P.R. 380/01, tramite il recente D.L. 76/2020.
Per questa definizione e vari approfondimenti, ti riporto i miei articoli in questo elenco.

Molto spesso la verifica della preesistenza immobiliare al 1° settembre 1967 è richiesta per aspetti di Commerciabilità dell’immobile, e anche per la verificare della conformità urbanistica del fabbricato. Si tratta dei famosi immobili “Ante ’67” dei quali occorre verificare la legittimazione urbanistica e la relativa conformità.

Su questo argomenti consiglio i miei video YouTube:

Prima del 1° settembre 1967 esisteva già una consistente quota del patrimonio immobiliare esistente, e in buona parte probabilmente è stato “visto” dal cosiddetto “Catasto di Impianto”, cioè l’istituzione del primo Nuovo Catasto Edilizio Urbano (epoca 1938-41).
Tuttavia occorre fare le seguenti considerazioni:

  • non tutto il patrimonio edilizio realizzato nei centri abitati o zone agricole è stato accatastato;
  • molte costruzioni possono aver subito trasformazioni rilevanti successive al NCEU.

Inoltre mi preme aggiungere che a volte anche la documentazione catastale potrebbe essere non sufficiente a causa della scarsa rappresentazione grafica, oppure approssimativa, o peggio ancora risultare insufficiente.

Per ovviare a queste criticità, si cerca di dimostrare lo Stato legittimo dell’immobile ricorrendo spesso (anche) alle foto aeree. Anche in questo ambito bisogna fare altre considerazioni in merito al repertorio aerofotogrammetrico annuale prodotto prima dell’entrata in vigore della L. 765/67:

  • La copertura territoriale delle foto aeree non risulta compiuta con campagne su area vasta o totali
  • Gli strumenti fotografici e le tecniche dell’epoca erano meno precisi rispetto a quelli a cui siamo abituati oggi;
  • Le strisciate aeree spesso avvenivano ad altezze tali da ridurre molto la risoluzione dopo pochi ingrandimenti dell’immagine

Come dimostrare l’epoca di realizzazione degli edifici e manufatti con l’Archeometria

Molto spesso gli edifici o le relative porzioni costruite in epoca sconosciuta oppure non determinabile per diversi motivi:

  • scarsità di documenti e fonti
  • inadeguatezza di fonti o documentazioni reperite;
  • perdita memoria testimoniale dovuti a passaggi di proprietà;
  • ecc

E’ anche vero che spesso edifici e costruzioni risultano realizzati con tecniche, materiali, forme e strutture tali da assumere una particolare configurazione tipologica e formale.
Mi spiego meglio: l’esistenza di certe pavimentazioni, malte e mattoni è sintomatica di una probabile costruzione ad una certa epoca.

Molte volte si è portati a pensare che la presenza di certi materiali e tecniche costruttive siano ampiamente compatibili con la preesistenza al 1967, in quanto gli stessi erano largamente consumati e diffusi in certi periodi passati (vedi sentenza Consiglio di Stato n. 5951/2019).
Per esempio la presenza di una copertura con tegole in coppi ed embrici lascia pensare ad una probabile risalenza nel tempo, ma ciò può apparire non sufficiente a dimostrare con la dovuta certezza.
Sono tutti elementi che concorrono a darci almeno alcuni indizi e riferimenti per ricostruire lo Stato Legittimo dell’immobile, e verificare la sua conformità urbanistica, ne parlo in questo podcast audio gratuito:

E’ possibile datare con maggior precisione le porzioni dei manufatti con metodi scientifici?

La risposta è affermativa, e va analizzata con le dovute precisazioni.

Esiste un metodo di indagine scientifica che è in grado di accertare la datazione dei materiali con un buon livello di precisione, cioè l’Archeometria.
Si tratta di una datazione strumentale su materiali impiegati nella costruzione, primo tra tutti il legno e la malta, e ormai ben conosciuta soprattutto in ambito archeologico e del restauro.
L’indagine è basta sulla misurazione del “Radiocarbonio“, meglio noto come Carbonio-14, con cui poter misurare la presenza di questo isotopo e quindi procedere alla datazione.

Riprendendo la sentenza del Consiglio di Stato n. 5951/2019, avente per oggetto la datazione di alcuni parti di costruzione, si evince che la tecnica del Radiocarbonio rappresenta <<il metodo archeometrico di datazione più conosciuto e diffuso, che ha ampliato in maniera fondamentale le possibilità degli archeologi di stabilire cronologie. Esso è applicabile ai materiali contenenti carbonio (carbone di legna, legno, resti vegetali umani e animali, conchiglie, paglia, semi) e può essere impiegato in qualsiasi condizione climatica. La tecnica si basa sulla misura della concentrazione del radiocarbonio in un campione ed il calcolo dell’età avviene confrontando questa concentrazione con quella del campione stesso al momento della sua formazione>>.

Questo tipo di misurazioni strumentali avviene con tecnica di spettrometria di massa ad alta risoluzione (AMS), con cui si può determinare con buon grado di precisione la “datazione relativa”, cioè individuare con buona precisione l’epoca del materiale, e pertanto il loro inserimento nei manufatti.

Nella suddetta sentenza amministrativa il verificatore (il consulente del tribunale, ndr) afferma che dalle campionature su alcuni materiali lignei del manufatto si possa escludere che sia stato realizzato in epoca posteriore al 1° settembre 1967.
Tale mezzo di prova è stato considerato attendibile, addirittura applicato dal verificatore in sede di discussione al Consiglio di Stato.

Pertanto se fosse necessario dimostrare con certezza la preesistenza dei manufatti in epoca “Ante ’67”, sappiate che potete fare ricorso anche a questa tecnica per dimostrare adeguatamente l’epoca del manufatto.

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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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