Inammissibile ridurre la volumetria demolendo porzioni di edificio per rientrare nei limiti di volume imposti dai condoni

La modifica superficiale del suolo per adattarlo ad un impiego diverso può integrare illecito edilizio grave
Interventi di trasformazione permanente del suolo effettuati con riempimento di materiale di risulta, finalizzati a snaturare l’uso agricolo, sottostanno al titolo concessorio.
Per il Testo Unico dell’Edilizia Dpr 380/01 rientrano nell’ambito del permesso di costruire gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite di manutenzione ordinaria/straordinaria, restauro e risanamento conservativo nonchè ristrutturazione edilizia (art. 3 comma 1 lettera e).
Inoltre, sono soggetti al PdC anche interventi di realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all’aperto comportanti esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato (successivo punto e.7 art. 3 comma 1).
Il principio è ribadito anche nella recente sentenza di Cass. Pen. III n. 1308 del 12 gennaio 2017, in cui la realizzazione di un piazzale effettuato mediante sbancamento e sovrastante riempimento con terreno misto a materiale edile di risulta pari a circa mc 10.000, in assenza di permesso di costruire, alterandone quindi la conformazione, natura e sistemazioni idraulico-agrarie preesistenti.
La trasformazione permanente del suolo è un attività soggetta al permesso di costruire
Per la suprema corte questo tipo di intervento abusivo composto da questo tipo di attività comportanti trasformazione permanente del precedente assetto del suolo, amministrativamente e penalmente rilevanti in quanto effettuato in assenza di permesso di costruire.
La giurisprudenza penale distingue tra diverse ipotesi di scavo, sbancamenti, livellamenti di terreno, e possono essere così suddivisi in interventi:
- finalizzati ad attività agricole;
- finalizzati ad usi diversi da quelli agricoli incidenti sul tessuto urbanistico del territorio;
- prodromici all’edificazione di un immobile;
Nel primo caso non è stato ritenuto necessario il permesso di costruire che, al contrario, è richiesto negli altri due casi (Cass. Pen III n. 17114 del 16/12/2014, n. 4916 del 13/11/2014, n. 8064 del 2/12/2008).
Pertanto, la Cassazione penale nella fattispecie ha ritenuto di affermare che «integra illecito edilizio grave l’esecuzione, in assenza del permesso di costruire, di interventi finalizzati a realizzare un piazzale mediante apporto di terreno e materiale inerte e successivo sbancamento e livellamento del terreno, in quanto tale attività, pur non comportando un’edificazione in senso stretto, determina una modificazione permanente dello stato materiale e della conformazione del suolo per adattarlo ad un impiego diverso da quello che gli è proprio.»
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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