Legge di Bilancio riduce molto i bonus sulle ristrutturazioni edilizie

Le manovre politiche preliminari alla questione di fiducia sul DL 50/2022 non sono promettenti
Siamo alle solite scaramucce pre-elettorali di mezza estate, peccato che siamo nel bel mezzo di una situazione di guerra e crisi economico/energetica.
Partiamo dalla stampalata ipotesi in cui oggi (14 luglio 2022) al Senato il DL “Aiuti” n. 50/2022 non dovesse ottenere la fiducia, e pertanto non verrebbe convertito in legge (giorno ultimo previsto al 16 luglio).
Trattandosi di un decreto-legge, la mancata conversione in legge entro sessanta giorni comporta la perdita di efficacia fin dall’inizio; in altre parole è un meccanismo di decadenza che comporta l’azzeramento di tutti gli effetti prodotti dalla sua emanazione, con effetto retrottivo per capirsi.
Nell’ambito del superbonus verrebbero travolti (condizionale ipotetico, lo ribadisco):
- la proroga delle Unifamiliari al 30 settembre, che retrocederebbe al 30 giugno; (restando invariata la scadenza 31.12, tranquilli).
- l’allargamento delle Demo-Ricostruzioni “semplificate” ad altri edifici vincolati;
- l’allargamento della platea dei soggetti a cui fare cessione del credito.
Voglio sperare che rimanga uno scenario davvero strampalato, perchè sarebbe da irresponsabili di fronte al popolo italiano e a coloro che hanno già preso impegni contrattualizzati; in particolare sacrificare tutti questi impegni per giochetti politici tattici, privi di una strategia di lungo periodo.
O meglio: è “ovvio” che ciò non possa o debba accadere, solamente a tutte le conseguenze che ne deriverebbero, questo Governo (e il Parlamento) avrebbero le loro enormi responsabilità politiche.
Augurandoci che ciò non accada, attendiamo fiduciosi il dibattimento in aula prossimo venturo.
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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