Molti insistono ad evitare la comunicazione di ultimazione opere per CILA, ma occorre farla per diversi motivi

Da anni l’edilizia è soggetta al rispetto di normative per superare le barriere architettoniche.
Ovviamente anche in questo settore l’urbanistica italiana non è stata assai diligente.
Il fatto è che occorre sensibilizzare al massimo progettisti e costruttori, di edilizia privata o pubblica che sia, affinché gli immobili siano in grado di soddisfare requisiti superiori al criterio base di adattabilità.
Piuttosto si rende sempre più necessario alzare l’asticella affinché gli immobili siano quanto meno visitabili o meglio ancora già accessibili.
Per accessibili, o meglio in possesso di requisiti di accessibilità, si intendono gli immobili che soddisfano tutti i requisiti per la piena utilizzabilità da parte di soggetto diversamente abili e/o con ridotta capacità sensoriale e motoria, anche in via temporanea.
Nel video prodotto e proiettato durante l’evento “Difficoltà motorie e barriere architettoniche: una vita accessibile a tutti” organizzato da INARSIND di Cuneo tenutosi il 25 maggio 2018; in esso ho sostenuto che la futura demografia italiana sarà caratterizzata da una popolazione mediamente più anziana di quella odierna, e che pertanto si rende necessario predisporre un patrimonio immobiliare in grado di soddisfare l’uso da parte dei futuri soggetti anziani che vedranno ridursi, malgrado tutto, il proprio grado di mobilità fisica.
Esistono in tal senso alcune norme regionali che incentivano la costruzione e ristrutturazione di immobili aventi maggior grado di abbattimento delle barriere architettoniche, la Toscana ad esempio lo ha fatto con la L.R. 65/2014.
Se vuoi commentare il video, sarò lieto di rispondere direttamente nel canale YouTube.
Un saluto a tutti.
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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