La Giunta comunale approva i piani attuativi qualora compatibili con lo strumento urbanistico generale vigente, il Consiglio Comunale quando comporta variante ad esso.
La riforma del Titolo V della Costituzione ha attivato un tiro alla fune tra loro
Mi sto sempre più convincendo che non sia un problema di modelli istituzionali, ma di persone assegnate in esse.
Il federalismo urbanistico di questo tipo non si è rivelato vincente, lo dimostra l’incremento del contenzioso in sede costituzionale da una parte, e dell’altrettanto incremento delle situazione di stallo in diverso settori della galassia edilizia.
La rivista giuridica online LexAmbiente.it oggi ha pubblicato una mia riflessione abbastanza densa su questo argomento, che puoi leggere da questo collegamento:
Urbanistica, materia contesa tra Stato e Regioni
Il succo è che l’attuale impianto deve essere superato e non più rimandato, pena ulteriori ingessamenti e storture paradossali, ultimo tra le tante il sequestro della struttura collettiva firmata da Stefano Boeri nella zona terremotata di Norcia.
A tutto c’è un limite, anche al ridicolo.
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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