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Sdoganati ufficialmente gli incarichi pubblici a titolo gratuito

Vi risparmio le considerazioni prevedibili e banali sulla gratuità degli incarichi professionali.

Sicuramente la conferma da parte del Consiglio di Stato di poter svolgere l’incarico gratuito per redazione P.S.C. Catanzaro è esemplare.

Ritengo di mantenere una certa personale linea liberista in questo senso, in quanto non mi stupisce la scelta politica del Comune, liberissimo di fare una pubblica offerta in tal senso, piuttosto il mio sguardo di stupore va verso coloro che accettano questo tipo di incarico.

Ah, per inciso: gli Ordini professionali allo stesso modo dovrebbero indignarsi per le centinaia di docenze universitarie a contratto nelle università di Architettura e di Ingegneria italiana, altro casus belli più interessante di Catanzaro. Ne so qualcosa vissuta sulla mia pelle.

Leggo l’indignazione a cascata da parte dei vari organi ordinistici, che stanno battendo un colpo sollevando il decoro delle categorie professionali.

Ben venga questa critica, sono un fervido sostenitore che il buon lavoro debba essere saldato adeguatamente; sul “quantum debeatur” poi si aprirebbe una disquisizione infinita.

Ancora infatti il dibattito ricorrente oscilla tra ripristino delle tariffe professionali ed equi compensi. E anche su questo punto mi sono già espresso in precedenza, attirandomi molte critiche e biasimo.

Il vero problema, se così posso definirlo, è che in giro ci sono persone che autovalutano la propria prestazione pari a zero per redigere un Piano Strutturale.

Hai mica detto un’Attestato di Prestazione Energetica a pochi euro (mi vogliano perdonare la pessima battuta i certificatori energetici).

Fare un Piano strutturale di un comune capoluogo di provincia, con incarico pari a zero è follia sotto diversi aspetti:

  • responsabilità professionale: per quanto sconto puoi fare, nessuno poi fa sconto alla responsabilità postuma;
  • costi vivi: di sicuro il professionista che accetterà l’incarico avrà una bella perdita;
  • marketing: ammesso che il professionista accetti, non credo si possa definire “lead generation” o acquisizione clienti;
  • caso precedente: difficilmente poi costui potrà riproporsi sul mercato per negoziare tariffe elevate o dignitose;

Beninteso, non sostengo o intendo sostenere che un simile professionista sia destinato a fare un pessimo lavoro, magari ci sorprenderà pure.

Mi domando, tuttavia: ha senso sostenere trenta esami universitari, con due tesi di laurea (se fai il percorso 3 + 2), un esame di abilitazione per poter arrivare al tanto agognato timbro professionale e poi operare a titolo gratuito?

La mia risposta è no, tenuto conto dei cinque anni di vita universitaria ed eventuali fuori corso, sacrifici fuori sede e quant’altro.

A coloro che accetteranno questo tipo di incarico va il mio totale augurio di buon lavoro, ma sinceramente, non li invidio: li biasimo.

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carlo pagliai

CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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