Quando tra edificio demolito e ricostruito manca continuità, il nuovo intervento rinnova un carico urbanistico senza correlazione con l'organismo precedente

Una consistente quota del patrimonio immobiliare è situata in territorio aperto, consigli su come intervenire
Assieme all’urbanista Andrea Pantaleo abbiamo esaminato la categoria degli immobili situati in territorio agricolo.
Si tratta di una diffusa categoria di immobili, in certi casi costituita da situazioni di degrado o disuso, per i quali si rende necessaria una possibile riconversione.
Il problema era già sorto dal sintomatico quadro dei cosiddetti “immobili fantasma”, cioè quelli situati in territorio aperto e sconosciuto al censimento del Catasto.
Sicuramente il principale problema del riutilizzo di questi immobili è la riconversione verso usi “civili”, pertanto quasi in direzione opposta rispetto all’ambito territoriale dove sono situati.
La riqualificazione o ristrutturazione in questo senso porterebbe ad immobili che, con buona probabilità, non apporteranno un significativo contributo alla riqualificazione ambientale, agraria e forestale del territorio circostante ad essi.
Spesso le politiche sono improntate a voler promuovere l’attività agricola e il recupero di territorio ormai “inselvatichiti”, e allo stesso tempo i possibili utilizzi di essi diventa fonte di problemi circa la necessaria urbanizzazione.
Nel video abbiamo accennato a queste problematiche facendo un breve quadro introduttivo, tenuto conto la complessità della materia, e potete commentare e condividerlo su Facebook.
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CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare CONTATTI E CONSULENZE
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