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Fidi compagni di tante battaglie, resistenti agli urti e cadute, li utilizzo da oltre un decennio di rilievi architettonici.

La prima volta che me ne capitò uno tra le mani fu nel 1999, e da subito mi accorsi di quanto riusciva a velocizzare la misure delle stanze e delle altezze all’interno degli immobili.

Fino ad allora nello studio dove lavoravo usavamo solo nastri, canne retrattili e metri a stecca.

A quei tempi ricordo bene che il titolare dello studio lo pagò a caro prezzo, mi sembra fosse la bellezza di un milione delle vecchie lire.

Per capirci, era metà stipendio di un impiegato qualificato oppure il doppio del rimborso spese che prendevo negli ultimi mesi di tirocinio.

Sembrava magico, ci accorgemmo subito che potevamo:

  • evitare di lavorare con due operatori per prendere una qualsiasi misura lineare, potendole fare singolarmente;
  • evitare difficoltà dovute a mobili e oggetti ingombranti che spesso si trovano negli immobili ancora abitati;
  • prendere misure metriche anche a distanze superiori ai nastrini tipicamente di 20 metri, salvo quelli metallici di 50 metri; si risparmiava però l’errore derivante dal “fluage” dei nastrini;
  • prendere altezze interne ai locali senza canne retrattili (allora ingombranti) e senza montare su tavoli e sedie senza dover fare gli acrobati bulgari;

Tutto ciò era assai gradito quando i rilievi riguardavano le cosiddette varianti in corso d’opera, cioè quando si doveva verificare l’andamento della corretta esecuzione dell’edificio al progetto approvato.

In questi casi infatti era necessario procedere veloci in quanto nei cantieri spesso trovavamo le maestranze al lavoro, lasciandovi immaginare tutti i rischi connessi nel lavorare in un cantiere avviato.

Per diverse esigenze e circostanze ne ho usati diversi in passato assieme a colleghi topografi, ed essendomi fatto una opinione sulle loro prestazioni, vorrei condividere qui le risultanze.

disto laser

Li ho testati proprio nei cantieri, dove polveri e acque abbondano, mettendoli a dura prova dopo anni di utilizzo.

Per me, i migliori sono i seguenti:

  • Leica Disto Classic 5: per me numero uno, è quello che tengo in mano nell’immagine in alto, praticando una portata di 50 m; avendo carena liscia e di colore grigio le polveri si “mimetizzano” meglio.
  • Leica 762200, Telemetro laser Disto D2: niente male, la sua snellezza e leggerezza conferisce una agevole manualità e lo rende tascabile; il colore scuro e la caratteristica superficie semiruvida lo espongono a facile aderenza di polveri; ho notato che rispetto al Classic 5 consuma leggermente di più.

  • Bosch GLM 100 C Telemetro Laser con Bluetooth: praticamente un “fratello” più tecnologico dei precedenti, e in grado di misurare fino a 100 metri; ho provato una sola volta a trasmettere dati vettoriali formato dxf via Bluetooth e con usb; maneggevole e stabile, ma anche solido, se tengo conto che è sopravvissuto indenne ad una caduta dal settimo impalcato del ponteggio.

  • Leica 792290 Misuratore Laser, 200 m: l’ho utilizzato una sola volta, e sono rimasto impressionato per la sua portata (fino a 200 m) e la dotazione di mirino digitale. Questa caratteristica gli permette di essere utilizzato per effettuare trilaterazioni tra edifici in ambiente urbano, soprattutto se montato su supporto treppiede;

  • Leica Disto 805080 – Misuratore laser Disto S910: praticamente una stazione di misurazione totale se montato su apposito treppiede, in grado di compiere misure fino a 300 m e di misurare gli angoli orizzontali e verticali. E’ dotato di schermi touch screen, telecamera di puntamento con mirino, scambia dati con tecnologia Bluetooth ed esporta il rilievo in formato vettoriali dxf. Lo abbiamo utilizzato per cinque giorni in prestito per gentilezza di un geometra della mia zona, e quando lo descriveva come potente, non aveva esagerato. Tra tutti è quello più costoso, d’altronde le funzioni e caratteristiche sono di fascia alta.

Nel complesso la Leica si è posizionata come marca leader, e bisogna ammettere che le aspettative di questi telemetri sono state rispettate in quanto tecnologia laser “pura”, assai più efficiente di quelli dotati di misurare a ultrasuoni, suscettibili di minore attendibilità quando si adoperano in ambienti con mobili e oggetti ingombranti.

Note: marchi e immagini proprietà dei rispettivi titolari e possessori dei diritti.

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carlo pagliai

CARLO PAGLIAI, Ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica e commerciabilità immobiliare
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